Il ciclo vitale di un sinistro

Il compito dell’Informatico che deve progettare un sistema per gestire i sinistri dell’assicurazione dei danni non è facile.

Incontra il Committente, il quale sostiene: “Ci basta un solo foglio elettronico dove registrare i dati della polizza, la data dell’accadimento, il danneggiato, la garanzia colpita, prevedere una riserva e, a liquidazione fatta, aggiungere il valore del pagamento.”

L’Informatico implementa quindi un sistema semplice dove un sinistro occupa una riga della tabella. Ogni sinistro è legato a una polizza e a una garanzia mediante le chiavi esterne. La tabella ha i campi per le date di accadimento, di apertura e di chiusura del sinistro, per i valori della riserva e del pagamento e per altre informazioni utili.

Il Committente è molto soddisfatto. Per qualche settimana. Poi, perplesso, chiama l’Informatico: “Sai, mi sono capitati sinistri per i quali, dopo il primo pagamento, ho eseguito pagamenti supplementari. Ho dovuto quindi aprire nuovi sinistri per poter registrare questi pagamenti. Ma non mi convince: sembra che la stessa persona abbia avuto più di un sinistro nel medesimo giorno.”

Il Committente ha ragione di non essere convinto. Infatti, nel caso di polizza sanitaria, capita spesso che l’ammalato presenti più volte all’assicuratore le fatture delle spese mediche per la stessa patologia, quindi per lo stesso sinistro. Anche nel caso di una polizza dove è prevista la quietanza con la quale il danneggiato pattuisce con l’assicuratore il valore dell’indennizzo e dichiara di non pretendere più nulla per il sinistro, a volte è necessario effettuare il pagamento in più rate. Vi sono, inoltre, sinistri con più danneggiati (polizze di responsabilità civile) o con pagamento a più destinatari (pagamenti diretti agli erogatori oltre all’indennizzo alla persona danneggiata).

L’Informatico, quindi, aggiunge una tabella nella quale sposta i pagamenti del sinistro. A una riga del sinistro corrispondono più righe per i pagamenti effettuati per lo stesso sinistro in momenti diversi. Nella tabella del sinistro rimangono solo i dati che non cambiano ad ogni pagamento: la polizza, il danneggiato, le date, la garanzia. Inoltre, per ogni sinistro, si memorizza se è stato parzialmente o completamente pagato o non ancora pagato.

Verso Natale il Committente ricompare, tenendo in mano una pila di fogli pieni di numeri: “Non riesco a far tornare i conti. Devo calcolare l’importo dei sinistri aperti quest’anno ma che vanno pagati l’anno successivo. Il sinistro già chiuso non crea problemi: non lo dovrò più pagare. Per il sinistro aperto, ma non ancora pagato, devo prevedere il valore che ho riservato al momento della sua apertura. Quanto invece verserò per il sinistro parzialmente pagato? Per ogni pagamento dovrei smontare la riserva, cioè diminuire il valore riservato sottraendo quello pagato. Ho però diversi casi in cui la riserva, dopo il suo smontamento, diventa negativa.

È in questo incontro che si apre il vaso di Pandora. Un sinistro può colpire più garanzie oppure la garanzia cambia, ma ce ne si accorge solo durante la liquidazione. Un sinistro già pagato può essere riaperto dopo la sua chiusura, al fine di effettuare un pagamento inizialmente non previsto.

L’Informatico continua a mettere le pezze al sistema che ha sviluppato, nel tentativo di gestire i nuovi casi. La tabella dei pagamenti comincia a includere i record che non rispecchiano un vero pagamento, ma solo un cambio degli stati tra sinistro aperto, pagato, riaperto, chiuso con o senza pagamento. Viene necessariamente coniato un inventario creativo di sigle per distinguere gli stati del sinistro aperto ma non ancora pagato, pagato parzialmente o totalmente, riaperto, pagato dopo la riapertura e in attesa o meno di ulteriori pagamenti, chiuso con pagamento o senza seguito. Anche un non addetto ai lavori capisce che un sistema del genere è ingestibile e genera dati difficilmente interpretabili.

L’Informatico fa un respiro profondo e finalmente si pone la domanda giusta:

Come è costituito un sinistro danni?

Stati del danno
Passaggio tra gli stati del danno assicurativo: causato, aperto, chiuso.

La risposta è insita nella terminologia: il sinistro dell’assicurazione danni è l’evento fortuito che provoca uno o più danni. Ogni sinistro, quindi, è l’insieme dei danni.

Ogni danno è l’elemento minimo dell’analisi assicurativa. È legato a una sola garanzia prevista nella polizza. Il ciclo vitale del danno è: causato – aperto – chiuso. Il danno aperto ha sempre un valore di riserva (cioè la stima del valore ancora da pagare). All’atto di apertura viene assegnata una riserva iniziale. Al momento della chiusura la riserva diventa zero.

I passaggi possibili fra gli stati del danno sono:

  • da causato ad aperto (apertura del danno e attribuzione della prima riserva)
  • da aperto ad aperto (il danno rimane aperto come risultato di un pagamento e/o di una variazione di riserva)
  • da aperto a chiuso (il danno viene chiuso quando non si prevedono altri pagamenti)
  • da chiuso ad aperto (riapertura del danno e attribuzione di una nuova riserva)

Bisogna stimare correttamente il nuovo valore della riserva ad ogni pagamento o a fronte di nuove informazioni che implicano la revisione della riserva stessa. In ogni momento il valore del danno è la somma del pagato fino ad ora più il valore dell’ultima riserva.

Stati del sinistro
Un sinistro è aperto quando almeno un danno è aperto. Un sinistro è chiuso quando tutti i danni che contiene sono chiusi.

Durante la vita di un sinistro vi è un numero variabile di danni: alcuni vengono chiusi prima degli altri, successivamente arrivano nuovi danni non conosciuti al momento dell’apertura del sinistro eccetera. Tutta la complessità della vita del sinistro deriva dalla somma dei suoi componenti. Il sinistro è aperto se contiene almeno un danno aperto. Il sinistro è chiuso se tutti i danni sono chiusi. La riserva del sinistro è la somma delle riserve dei danni. Il valore pagato del sinistro è la somma dei pagamenti per i singoli danni. In ogni momento di tempo diventa agevole ricostruire lo stato e il valore del sinistro.

Risulta più facile stimare la riserva, concentrandosi sull’oggetto più semplice come un danno legato a una garanzia. È più corretta l’analisi attuariale dei sinistri se opera anche in termini di danni. Infatti le garanzie sono collegate direttamente ai danni e non ai sinistri.

Conclusione

L’Informatico revisiona il sistema commissionatogli, che comprende ora tre tabelle: dei sinistri, dei danni e dei movimenti dei danni. Ogni sinistro è collegato a una polizza. Ogni danno è collegato a un sinistro e a una garanzia prevista nella polizza. Ogni movimento è collegato a un danno e registra lo storico dei suoi passaggi tra gli stati causato – aperto – chiuso; ogni registrazione riporta il valore pagato e la nuova riserva.

Il Committente si trova ora fra le mani uno strumento che risponde alle sue domande, effettuando semplici sommatorie di valori. È quindi pienamente soddisfatto dell’operato dell’Informatico, il quale ha applicato un ragionamento così semplice e risolutivo, che il primo rimane del parere che quello dell’Informatico sia un lavoro facile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *